Oggi giornata nella natura con visita al parco di Plitvice e soprattutto scoprirò come stare tutto il giorno come donna e la tenuta del make-up e di tutto il resto. Un disastro annunciato.
Scopro che dove dormo é a soli 10 chilometri, ma dista 25 minuti di macchina! Alla faccia delle indicazioni quando ho prenotato! Ho un ingresso valido dalle sette alle otto e rischio di arrivare tardi e di non entrare. I timori si rivelano fondati quando arrivo e vedo una coda infinita all’ingresso, per fortuna scopro che quello é l’ingresso numero due e io sono al numero uno…magari ci sarà meno gente, lo spero altrimenti la vacanza sarà rovinata.
Arrivo all’ingresso uno, parcheggio e scopro che c’è poca fila, meno male. Entro insieme a molte persone che però non mi degnano di uno sguardo. Poco dopo scopro il perché. Il panoarama é mozzafiato. Una specie di cava gigantesca piena di cascate e laghetti di un colore blu acquamarina pazzesco. Scendo verso il fondo e faccio tante fotografie che però rendono poco. Proseguo la camminata e arrivo in una zona ristoro con bar e bagni. La tappa al bagno é obbligatoria, quello delle donne ed anche qui va tutto bene.
Al bar faccio colazione mentre c’è un odore di salsicce sfrigolanti, già alle otto del mattino iniziano a preparare! Mentre mangio c’é una sola persona solitaria come me, una signora in fondo al locale, ma si fa i cavoli suoi e io non sono preparata a conoscere e discorrere. Con che voce lo farei poi? Essere una donna richiede davvero tante abilità, modi di fare e parlare da apprendere.

Proseguo il cammino mentre la maggior parte della gente prende una specie di traghetto, io proseguo a piedi perché sono una trekker. Mi sento bene e rilassata come non accadeva da secoli. Ho unito le due cose che mi piacciono di più, lo stare nella natura e essere donna. Mentre cammino sudo, avvicinandomi a mezzogiorno aumenta anche la temperatura e tenere la parrucca non é più possibile. Mi cadrà l’effetto donna, ma ho le unghie smaltate e abiti femminili. Come fare? Avevo comprato una bandana, metto la parrucca fradicia nello zaino e proseguo. Diciamo che nelle successive ore casco a pezzi come uno zombie.
Nel tardo pomeriggio termino il giro che é stato di diciotto chilometri, sono stanca morta, con make-up rovinato, ma comunque felice.
Non me la sento però di tornare all’hotel e mangiare tardi, sono proprio cotta, ma il mio aspetto mi preoccupa e non ho nulla di decente per darmi una sistemata come si deve. Il kit trucco é in albergo e non potevo portarmelo appresso per il trekking.
Però mi dico che non devo preoccuparmi e mangiare qualcosa, tra i vari ristoranti ne scelgo uno e prendo un posto defilato. Il cameriere é molto professionale e mi serve senza dare l’impressione di guardare in che stato mi trovo.
Me la prendo comoda e mangio lentamente, intanto cala la sera. Pago e torno all’auto e quindi in albergo dove dopo una doccia crollo a dormire. Che giornata pazzesca però il test é riuscito e posso essere davvero una donna tutto il giorno, basta che prendo delle opportune precauzioni e portarmi dietro le cose giuste.